Un'anticipazione per l'autunno.
Da sabato 19 ottobre a Palazzo Magnani di Reggio Emilia saranno esposte 130 opere di Maurits Cornelis Escher.
Notevole il Comitato scientifico che ha curato la mostra: Piergiorgio Odifreddi (logico matematico), Marco Bussagli (storico dell’arte), Federico Giudiceandrea (collezionista e studioso di Escher), Luigi Grasselli (professore di Geometria e pro-rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia).
La mostra, che vuole rivelare la sinergia esistente tra arte e geometria nelle costruzioni di Escher, sarà costellata da un importante ciclo di conferenze, “La forma della simmetria: dai mosaici dell’Alhambra ai mondi di Escher” (11 ottobre), “Escher visto da vicino. L’uomo e l’artista nel racconto di un appassionato collezionista” (30 ottobre), “Escher: le due facce del genio, fra matematica e storia dell’arte” (8 novembre).
Escher è riuscito con le sue immagini ingannevoli, le sue architetture impossibili, a rappresentare l'ambiguità del nostro tempo.
Le sue fonti di ispirazione sono state varie e molteplici: contrasti luce e ombra, pesci e uccelli, mosaici di figure geometriche, spazi architettonici deformati... in ogni caso le sue realizzazioni sono state amate non solo dagli storici dell'arte, ma anche da scienziati, logici, matematici e fisici.
Una delle architetture impossibili di Escher, forse la più famosa.
Le scale di Escher
Pesci e uccelli.