Ciao Lu,
il
Prometeo incatenato di
G. Moreau rientra in quella straordinaria serie di dipinti che l'artista dedicò ai temi mitologici, interpretandoli tuttavia in modo personale.
Anche in quest'opera infatti viene rispettata l'iconografia della mitologia classica con Prometeo nudo incatenato ad una roccia e l'aquila che però qui allude alla sua tortura, ma non gli divora il fegato. Tuttavia qui prometeo non è un essere gigantesco, come spesso viene rappresentato, ma è un uomo comune, muscoloso, dall'anatomia ben curata, ma un comune mortale che sembra fissare con lo sguardo un punto lontano. Non esprime dolore, ma il risentimento, una rabbia rassegnata per l'ingiustizia subita.
Dietro Prometeo si intravede una colonna ionica che richiama l'iconografia del San Sebastiano, come anche la posizione dell'uomo richiama il san Sebastiano del polittico Averoldi di Tiziano.
All'orrore del supplizio evocato, si contrappone un paesaggio roccioso, ma sereno, con uno sfondo azzurro immerso in una luce rosea, simile agli sfondi fantastici, leonardeschi.
Importante è la simbologia: Prometeo viene punito per aver dator agli uomini un dono prezioso, il fuoco della conoscenza, l'intelligenza.
Non conosco esattamente il tema della tua tesina, ma, se si riferisce a questa riflesssione, potresti anche fare dei collegamenti con Il Naufragio della Speranza di G.D. Friedrich dove ritorna il tema della volontà di conoscenza punita, questa volta da una natura ostile. Rifletti poi, se lo ritieni opportuno, anche sul divieto di mangiare il frutto della conoscenza nella Genesi e sulle conseguenze che ricaddero sull'umanità.
Tornando a Moreau, accenna al suo stile personalissimo, fatto di colori smaltati, ombre dorate e dettagli così precisi da farlo apparire un cesellatore.
Spero di esserti stata utile. Buon lavoro ed "in bocca al lupo".