Il Parco internazionale della scultura a Catanzaro

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artemisiaweb
view post Posted on 21/9/2010, 16:56




Si tratta questa volta di un luogo ancora pococonosciuto, dove natura e cultura si fondono: oltre 100.000 metri quadri di prati, giardini, laghi e un vero e proprio museo di arte contemporanea a cielo aperto, il Parco Internazionale della Scultura, all'interno del Parco della Biodiversità Mediterranea a Catanzaro.

Inaugurato a marzo del 2004, il Parco ha utilizzato e trasformato un ampio terreno che per molti anni era appartenuto all‘Istituto Tecnico di Agraria, un’area verde ai margini della città. Il Parco delle Biodiversità è l’esempio più evidente che c’è la possibilità di cambiare e di migliorare; da luogo di degrado si è trasformato in uno spazio verde ben esposto e ventilato, facilmente accessibile da cui si gode un panorama incantevole.


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Il monumentale ingresso al parco e alcuni scorci del parco.

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A una straordinaria varietà di piante e fiori e alle strutture dedicate all’intrattenimento e alla cura della fauna selvatica (C.R.A.S.) si è aggiunto nel tempo un percorso di arte contemporanea en plein air: il Parco Internazionale della Scultura.
Qui sono collocate le opere di alcuni tra i più importanti protagonisti dell’arte plastica internazionale: Stephan Balkenhol, Tony Cragg, Wim Delvoye, Jan Fabre, Antony Gormley, Dennis Oppenheim, Marc Quinn e Mimmo Paladino.
Un nucleo di 19 opere realizzato in soli 5 anni che va a comporre un museo all’aperto tra i più significativi in ambito nazionale e in continua evoluzione.


L’idea del Parco della Scultura nasce dal progetto Intersezioni, la rassegna di scultura curata dal critico d’arte Alberto Fiz, che dal 2005 si svolge durante il periodo estivo all’interno dell’area archeologica di Scolacium, a soli due chilometri da Catanzaro, così la scultura contemporanea entra in relazione con l'archeologia e con le testimonianze della storia millenaria del territorio.
Gli artisti che partecipano a Intersezioni fanno poi ogni anno il loro ingresso nel Parco Internazionale della Scultura, con una serie di opere che diventano stanziali.


Campeggia in un punto elevato del parco, “Luomo che misura le nuvole” di Fabre, una rappresentazione ambigua dove non ci è dato sapere se l’uomo misura l’infinito o se stesso.


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“I Testimoni” di Paladino, muti simulacri di un viaggio nell’inconscio, che rappresentano la sintesi plastica dell’indagine dell’artista. Le figure sono gli attori di una messa in scena che ha per soggetto il tempo e la memoria.

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E Inoltre le sculture di Gormley “Seven Times”, un’istallazione di sette sculture realizzate dall’artista inglese partendo dal calco del proprio corpo. Il numero sette non è una scelta casuale perché rappresenta il cosmo e la perfezione.

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L’omaggio all’arte contemporanea continua attraverso suggestioni evocative come nella piazzetta Gaudì e nei murales adiacenti l’area fitness: le sedute in marmo rivestite di azulejos evocano l’accesa fantasia dell’artista catalano. Mentre in controtendenza con la politica dei comuni che hanno dichiarato guerra a questo genere di espressione urbana, il parco apre al writing e al aerosol art come forme di creatività. Questa area è dedicata al giovane writer catanzarese scomparso prematuramente Carlo Folino.

Tra le altre opere "Electric Kisses" di Dennis Oppenheim

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"Cast Glace" di Tony Cragg, un'immagine purtroppo molto piccola.

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Michelangelo Pistoletto con "DNA del terzo paradiso"


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