Museo Area archeologica "La Fenice" di Senigallia

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artemisiaweb
view post Posted on 3/9/2009, 18:45




Nel 1990, durante la costruzione del nuovo teatro La fenice a Senigallia, emersero i resti di una domus e di un incrocio stradale di epoca romana.
In particolare vennero alla luce: due strade lastricate che si incrociano perpendicolarmente, una fontana, una domus di età augustea e una fila di tabernae.
Fu subito riconosciuta nelle strade una parte del cardo e del decumano, pavimentate con grossi basoli ricavati da ciottoli di fiume. Erano provviste di marciapiedi ed all’incrocio presentavano una fontana col fondo pavimentato di mattoncini in terracotta di forma quadrangolare e di cui è visibile la fistula da cui sgorgava l’acqua.
Disposte in fila lungo la strada sul quadrante Sud-Est, erano le tabernae, provviste di banco di mescita, probabilmente delle cauponae.
Il ritrovamento più interessante è stato quello della domus che occupa il quadrante Nord-Est. Questa era preceduta da un portico e attraverso le fauces, conduceva nell’atrio dove è perfettamente riconoscibile la vasca centrale pavimentata con mattoncini a spinapesce.

L’area archeologica è visitabile agevolmente grazie ad un percorso che permette di individuare i particolari più interessanti ed è diventata anche un vero e proprio museo dal momento che lungo il perimetro della stessa area sono state disposte una serie di vetrine contenenti reperti provenienti dall’area scavata, dalla città e dal territorio circostante. Si tratta di reperti che vanno dal III sec. a.C. al VI d.C. e che permettono, anche con l’ausilio di pannelli esplicativi, di conoscere la storia e le trasformazioni avvenute nella città di Senigallia ed in questa parte delle Marche.

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Ingresso all'area museale


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Particolare del lastricato romano

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Un tratto di pavimentazione della domus

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Una kylix attica a figure nere, un reperto che proverebbe il rapporto tra i Greci e l'antica Senigallia.

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Oinochoe a figure nere dal collo trilobato.

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Fondo di lucerna in argilla con due maschere.

Questo ritrovamento è stato il più emozionante perchè sembra aver testimoniato la continuità nello stesso luogo della presenza di un teatro.
E' diventato per questo il logo del Museo.
 
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