Questa è invece la stanza di Mathilde Coronini prozia paterna del conte Guglielmo, molto impegnata nel sociale e nelle opere di beneficenza: fondò a Gorizia il primo asilo infantile ed il Circolo Cattolico delle Donne. Qui dominano gli arredi di fine Ottocento.
Ricchissima è la quadreria del Palazzo, costituita da circa 1200 opere inseribili tra il XV e il XX secolo. Sono presenti dipinti a contenuto sacro e mitologico, paesaggi e soprattutto ritratti.
Tra le tante opere, particolarmente interessante mi sembra questa dolcissima madonna di Rosalba Carriera, un delicatissimo pastello.
Anche ricca è la collezione di statue e sculture che vanno dai reperti archeologici risalenti al II sec. d.C. fino ad opere del primo Novecento. Sono un esempio dei vari materiali che possono essere utilizzati in questo genere artistico: marmo, pietra, peltro fuso, alabastro, maiolica, legno dipinto e dorato, gesso, bronzo e avorio.
Ho scelto tra tutte queste due di soggetto molto diverso
Di Orazio Marinali questa Venere in pietra della seconda metà XVII secolo.
e questo commovente Ecce Homo, della metà del XVIII secolo in avorio avorio scolpito e inciso da un anonimo scultore austriaco.
La facciata interna del palazzo è resa più elegante da una grande vasca.
La Villa Coronini è circondata da uno splendido parco all'inglese, nel quale si scoprono importanti reperti archeologici aquileiesi, un’elegante tempietto in stile Liberty disegnato da Girolamo Luzzatto, nonché preziose e rare piante, fra cui cedri del Libano, cedri dell’Atlante, querce da sughero, un Ginko Biloba, agavi, palme, lecci e tassi oltre che azalee, camelie e rose.
Il belvedere