Questa volta vi presento un artista che, come oggi accade sempre più spesso, sta facendo parlare di sè con una performance alquanto strana
e di cui sono venuta a conoscenza tramite le news di Exibart.
L'evento verrà realizzato a Milano il 20 gennaio prossimo dalle 18.00 in Piazza degli Affari e prende il nome di Shot Vanessa.
Vediamo di che si tratta:
l'artista riunirà in uno spazio quadrato, non visibilmente delimitato, un gruppo di 36 donne vestite in modo simile con eleganti tailleur, quasi fossero sul loro luogo di lavoro, posizionate in piedi in modo equidistante l'una dall'altra. Ogni 10 minuti circa verrà servito loro uno shot di vodka, che le porterà in tempi più o meno lunghi ad uno stato di ubriachezza. La performance avrà termine quando per l'ebbrezza le protagoniste non saranno più in grado di mantenere la posizione loro assegnata sullo spazio immaginario della piazza.
Il significato della performance viene spiegato così:
"l'abbigliamento delle donne le rende immediatamente riconoscibili come donne d'affari o impiegate modello. La loro posizione rigidamente prestabilita all'interno del quadrato immaginario ricorda un battaglione militare ed evoca la disciplina e l'obbligo richieste sul luogo di lavoro. La progressiva perdita di controllo indotta dall'alcool le porterà a perdere la loro "mascolinità" ed il controllo che abitualmente esercitano su loro stesse.
Obiettivo dell'artista è mostrare la donna non soltanto in una posizione di forza e potere ma anche di fragilità e l'alcool, così come la follia legata alla perdita di ogni freno inibitorio, riporta alla mente una atmosfera da baccanale mitologico.
Lo scopo della performance è quindi quello di far riflettere sul gioco dei ruoli nella società contemporanea e sottolineare un lato della donna ferino ed incontrollabile, che nell'arte è da sempre associato alla donna."
L'idea dell'artista non mi sembra però molto distante da quella espressa dalle performances di Vanessa Beecroft ( a cui ho dedicato un topic qualche tempo fa) in particolare mi riferisco agli ultimi lavori dell'artista, a quelli in cui delle bellissime modelle botticelliane finiscono per rotolarsi ed imbrattarsi nella terra.
Vogliamo conoscere meglio questo artista ?
Corrado Sassi è nato a Roma nel 1965 e vive e lavora tra Roma e Berlino. Dopo gli studi di Psicologia e Letteratura all'Università "La Sapienza" di Roma, si è trasferito a New York dove ha frequentato l'International Center of Photography. Ha continuato i suoi studi di fotografia presso l'Istituto Europeo di Design e nel 1997 ha frequentato l'Accademia di Belle Arti a Venezia.
Le sue opere, presentate in Italia ed in Europa, spaziano dalla fotografia al video, spesso frutto di una sintesi di manuale e digitale.
Il giardino delle delizie, dove le sfere di vetro fermano, cristallizzano situazioni e momenti di realtà, quasi delle gigantografie di routine quotidiana... sono le "boules de neige" realizzate a Villa Medici nel 2002, quattro grandi “macro bolle di neve” di pianta ovoidale in plastica trasparente, all’interno di ognuna delle quali, immersa in una tempesta di neve, è ricreata una tipologia cult del nostro tempo.
Queste mi sembrano le creazioni più interessanti dell'artista.
A' la recherche du temps perdù, 2006
A' l'ombre des jeunes filles en fleurs, 2006
Si tratta di riproduzioni su pvc di dipinti, su cui l’artista ha ricamato con fili di lana colorata una texture di pois multicolori che si sovrappongono alla scena stampata creando – sopra il primo - un secondo dipinto.
Nei suoi disegni invece, nello spazio bianco predominante, si inseguono segni a graffite e colorati tracciati con una gestualità convulsa che richiamano l'espressionismo astratto o, tornando indietro nel tempo, fanno pensare agli acqierelli astratti di Kandinsky
