Il labirinto

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artemisiaweb
view post Posted on 10/11/2007, 22:09




Qualche giorno fa mi è capitato di parlare di questo luogo-simbolo con alcuni dei miei allievi. Poichè l'argomento mi è sembrato destasse una certa curiosità, ho pensato di parlarne più diffusamente.

All'origine del mito del Labirinto è il Palazzo di Cnosso, sull'isola di Creta, costruito, secondo la leggenda, per volontà del mitico re Minosse, dall'architetto altrettanto leggendario Dedalo.
All'interno di questo palazzo era stato rinchiuso il Minotauro, un mostro dal corpo di uomo e testa di toro, nato dall'unione di Pasifae, moglie di Minosse ed un toro.
Fu Teseo a liberare il Labirinto dal Minotauro, grazie all'aiuto di Arianna, figlia di Minosse, che si innnamorò di lui e gli consegnò un gomitolo di lana da srotolare lungo il percorso affinchè potesse ritrovare la via del ritorno.

Al di là della leggenda resta il fatto che il Palazzo di Cnosso appare articolato in larghezza piuttosto che in altezza, costituito da centinaia di stanze che sono organizzate, spesso senza disimpegni, intorno ad un cortile centrale.

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Le monete cretesi presentano una raffigurazione di labirinto o pseudolabirinto perchè il percorso segnato non presenta bivii, ma, pur essendo tortuoso, resta sempre univoco.

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Alcune raffigurazioni di Teseo che combatte contro il Minotauro:

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Nei secoli successivi il labirinto venne utilizzato in funzione decorativa. Ne possediamo interessanti esempi sui pavimenti a mosaico delle ricche ville romane.

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Il pavimento del labirinto a motivi geometrici di Pompei.

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Un mosaico pavimentale di una domus di Pula in Sardegna.

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continua...
 
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artemisiaweb
view post Posted on 12/11/2007, 16:49




Oltre che per motivi estetici, questi pavimenti, spesso posti all'ingresso delle ville, svolgevano anche una funzione protettiva nei confronti degli abitanti. tenedo lontano le presenze cattive.

Nel Medio Evo il labirinto acquisterà un valore simbolico legato alla fede religiosa.
Spesso presenterà al centro la Chiesa, vista come meta da raggiungere e simbolo di salvezza, mentre il percorso tortuoso del labirinto sarà allegoria del vagare dell'umanità nelle tenebre del peccato.

Il più antico esempio di labirinto medioevale si trova nella Basilica di Reparato a Orleansville (El Asnam), nei pressi di Algeri ed è databile attorno al 324 d.C.
Nel centro, in sostituzione del classico Minotauro o della Chiesa, vi è una serie di lettere che può essere "labirinticamente" letta in molteplici modi, dando luogo alla medesima espressione, "SANCTA ECCLESIA".

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Il labirinto della cattedrale di Chartres è invece uno dei meglio conservati ma certamente il più grande giunto dall'epoca medievale ai nostri giorni.
Complessivamente raggiunge il diametro di 12,87 metri, mentre il suo percorso interno è di 261,5 metri. Il suo classico disegno circolare ha un'entrata, un percorso ed un punto di arrivo al centro.

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I percorsi dei labirinti posti all'interno delle cattedrali, erano chiamati anche Chemins à Jérusalem, erano considerti infatti sostituti del pellegrinaggio in Terra Santa: bisognava percorrerli in ginocchio, con un rosario al collo, pregando per la salvezza della propria anima.

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Lo schema del labirinto di Chartres si ritrova identico, inciso su una lesena del portico romanico del Duomo di Lucca, consumato dalle migliaia di dita che sono passate e ripassate sulle sue linee nella ricerca della soluzione. A fianco, un’iscrizione in latino: “Questo è il labirinto costruito dal cretese Dedalo. Nessuno riuscì a trovare l’uscita se non Teseo, grazie al filo d’Arianna”.

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Edited by artemisiaweb - 12/11/2007, 17:09
 
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artemisiaweb
view post Posted on 12/11/2007, 17:05




Anche la Cattedrale di Reims aveva sul pavimento un labirinto, ma a pianta ottagonale.
Venne distrutto nel Settecento dal canonico Jacquemart. Lo scrisse Umberto Eco che scelse proprio questo schema per la copertina del suo celebre romanzo Il nome della rosa .

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Superato il Medioevo,la raffigurazione del labirinto andò perdendo i significati allegorici e religiosi per diventare un motivo ornamentale.
Un magnifico esempio di questo tipo è il soffitto ligneo della Stanza, detta del Labirinto, nel Palazzo Ducale di Mantova.

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Viene con questa immagine ricordato un episodio della vita del Duca Vincenzo IV Gonzaga che sarebe sfuggito alla prigionia turca proprio trovando la salvezza da un labirinto.
 
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artemisiaweb
view post Posted on 12/11/2007, 17:29




Nel Seicento barocco i labirinti diventano percorsi divertenti e fantastici all'interno dei parchi delle regge.
I giardini che in questo periodo, insieme alla dimora del sovrano e della sua corte, diventano sinonimo di potere e prestigio, non possono mancare dei questo percorso articolato e scenografico.

Uno dei più famosi, fra questi, si trova in Inghilterra, ad Hampton Court. Venne progettato nel 1690 per il Palazzo di Guglielmo d’Orange.

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Ma il più famoso resta quello progettato per l'immenso parco della reggia di Luigi XIV a Versailles, ricordato solo in alcune incisioni perchè distrutto.

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artemisiaweb
view post Posted on 13/11/2007, 22:14




Nei secoli successivi il labirinto assumerà sempre di più un carattere simbolico.
Pensiamo alle incisioni che nel Settecento vennero realizzate in serie da Giovanbattista Piranesi, chiamate "Carceri di invenzione"

Si tratta di architetture inventate, articolate in modo confuso, che opprimono col loro intrico e con le quali l'incisore vuole denunciare l'angoscia che deriva all'uomo dall'oppressione di un potere assoluto.

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Fin ad arrivare agli intrichi dei luoghi impossibili di Escher.

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4 replies since 10/11/2007, 21:47   7322 views
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