Giorgio Vasari, è stato con la sua opera “Le Vite”, il biografo degli artisti di un lungo periodo che va dalla fine del 1200 alla fine del 1500, epoca in cui visse. Egli non dedicò ufficialmente nemmeno una delle sue proverbiali “Vite” a una artista donna: ma, tra le pagine che dedica al Cinquecento, cominciano ad affiorare i nomi delle prime “virtuose” che attirano l’occhio esperto del biografo aretino.
Tuttavia la presenza femminile nella pittura rinascimentale resta molto limitata, soprattutto per via dei persistenti pregiudizi morali dell’epoca.
Le prime donne che si affermarono nell’arte operarono a Cremona e a Bologna, in ambienti dove le scuole e le botteghe d’arte erano organizzate in altro modo. È il caso delle tre sorelle cremonesi
Sofonisba, Lucia e Anna Maria Anguissola, che vissero nella metà del Cinquecento, delle bolognesi
Properzia dè Rossi e Lavinia Fontana, mentre la giovane Marietta, detta la Tintoretta, lasciò le sue opere a Venezia, spesso firmate dal famoso padre.
Giovedì 20 dicembre, nell'ambito delle lezioni di Storia dell' Arte della Libera Università per Adulti di Senigallia,
Anna Pia Giansanti (Artemisia), che predilige le tematiche al femminile, terrà una conversazione sulle
"Donne artiste del Cinquecento".
L'appuntamento è per le 16,30 presso l' Auditorium S.Rocco.
Sofonisba Anguissola, Autoritratto