Dopo quasi centocinquant’anni tornano a Villa della Regina, dal Palazzo del Quirinale a Roma, le sovraporte raffiguranti le Storie di Enea, dipinte da Corrado Giaquinto per la camera da letto di Carlo Emanuele II.
La manifestazione, prima di un’auspicata serie di ritorni temporanei di arredi importanti per la storia della Villa, si propone di evocare, attraverso arredi e suppellettili storicamente documentati negli ambienti o stilisticamente affini, l’atmosfera e l’aspetto delle sale dell’Appartamento del Re nella prima metà del Settecento.(Fonte Mecenate)
La Villa della Regina venne costruita sulla collina presso Torino nel 1620 da Ascanio Vitozzi o forse da Carlo e Amedeo di Castellamonte per il cardinale Maurizio di Savoia.
Questi rinunciò al porporato, si sposò e visse in questa villa con la moglie Ludovica.
Il nome di Villa della Regina nacque dal fatto che fu abitata da due regine, Anna Maria d'Orleans, moglie di Vittorio Amedeo II e da Maria Antonia di Spagna, moglie di Vittorio Amedeo III.
L'architettura seicentesca si presenta arricchita da un giardino all'italiana, mentre dietro il palazzo vi è uno splendido giardino a forma di emiciclo scavato nella collina, con terrazze belvedere, fontane decorative (degne di nota le grotte e la fontana a catena d'acqua) e il bellissimo teatro delle acque.
Quando la corte sabauda si trasferì aRoma, nel Palazzo del Quirinale, molti arredi ed opere d'arte furono trasferiti dalla Villa a Roma. Abbandonata dopo l'esilio sabaudo e colpita dai bombardamenti alleati durante il secondo conflitto mondiale, la Villa ha conosciuto in seguito decenni di degrado, cui si è tentato di porre rimedio con lavori di restauro durati oltre dieci anni.
Scalone di ingresso alla Villa
La fontana
All'interno sono presenti sale con decorazioni del Seicento e del Settecento.